Classe 1986. Sceneggiatore, regista teatrale, cinematografico e di opere liriche, Nicola Ragone si è laureato in Lettere e Filosofia all’Università “La Sapienza” di Roma con il massimo dei voti, con una tesi dal titolo “La zona grigia: voci dal Lager”, pubblicata da Edizioni Artistiche. Si forma presso il “Cineteatro” di Roma, frequentando corsi di Regia e Scrittura Cinematografica, Direzione dell’attore e Regia Teatrale. Con altri collaboratori forma l’officina culturale “Fullframe” e inoltre collabora con il movimento teatrale “Minimo Comune Teatro”. E’ presidente dell’associazione FARGO che produce progetti cinematografici e teatrali nel settore indipendente. Ha collaborato con il maestro Ettore Scola nel suo film Che strano chiamarsi Federico e nelle sue ultime produzioni nel teatro lirico.
Al cinema, il suo esordio è il cortometraggio noir L’ultimo nastro (2009). Di seguito dirige un episodio del lungometraggio Quilty (2010), scritto e diretto con altri 4 registi, a cui segue David Lazzaretti (2011), cortometraggio in costume commissionato dall’Università “La Sapienza”. Il suo successivo cortometraggio, Oltreluomo (2011), viene selezionato in circa 40 festival, riscuotendo numerosi premi e riconoscimenti. E’ il racconto di una tragedia avvenuta in una miniera siciliana nel 1881. Il tunnel soffocante e senza uscita diventa metafora esistenziale e simbolo della cecità umana.
Inoltre partecipa, come aiuto-regia, alla realizzazione del documentario/backstage del film Che strano chiamarsi Federico (2013), diretto da Ettore Scola. Nello stesso film interpreta, come attore, il ruolo di Marcello Marchesi.
Successivamente dirige il cortometraggio Sonderkommando (2014), selezionato in 120 festival internazionali e vincitore di 50 premi, tra cui il Nastro d’argento 2015 come Miglior cortometraggio 2015. E’ un affresco che racconta la nascita di un amore omosessuale in un campo di sterminio. L’opera viene ritenuta di interesse culturale nazionale e quindi finanziata dal Ministero dei Beni Culturali. La sceneggiatura è di Silvia Scola, mentre la fotografia, in pellicola 35mm, è firmata da Daniele Ciprì. Gli ambienti del campo di concentramento sono stati disegnati, progettati e ricostruiti all’interno dei teatri di posa dell’Augustus color, dall’Architetto Fabio Vitale.
Nello stesso anno, firma la regia del cortometraggio La Riva, progetto finanziato dalla Lucana Film Commission e prodotto da Arifa Film e di Marciapiedi, cortometraggio realizzato con la tecnica del montaggio in macchina, prodotto da Aureliano Amadei e Maiora Film per il progetto “Cinema Inventato”, con Sara Serraiocco e Petru Dorobat e la fotografia Daniele Ciprì in pellicola super 16 mm bianco e nero.
Approda al genere documentaristico con Urli e risvegli (2016), ritratto del poeta lucano ex-alcolista Carmine Donnola. Il progetto è prodotto da Ivan Brienza, in collaborazione con la Lucana Film Commission. Il documentario viene proiettato in anteprima al Bifest 2017 e in numerosi Festival Internazionali, entrando nella selezione ufficiale dei Nastri d’Argento.
Nel maggio 2018 realizza un nuovo cortometraggio: Il soffio, interpretato da Lucrezia Guidone, con la fotografia in pellicola 35mm di Daniele Ciprì e prodotto da Labirinto Visivo.
Attualmente è impegnato nella scrittura del suo primo lungometraggio The Band e del cortometraggio La figlia di Vlad, in collaborazione con Silvia Scola e Damiano Brue’.
Opere Cinematografiche
2009 – L’Ultimo Nastro, short movie
2010 – Quilty, feature collective film
2011 – David Lazzaretti, short movie
2011 – Oltreluomo, short movie
2014 – La Riva, short movie
2015 – Sonderkommando, short movie
2015 – Marciapiedi, short movie
2016 – Urli e dei risvegli, documentary
2019 – Vado verso dove vengo, Documentary
2019 – Soffio, short movie